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Peso 25,8 grammi. Carico alare 3,3 gr/dmq

Durante l’inverno del 2025 — con le gare sospese — ho potuto dedicarmi pienamente a una delle mie grandi passioni: la costruzione di modelli micro, piccoli e leggeri, ideali per volare in spazi ristretti. Il parco sotto casa è diventato il mio campo di prova.

Il modello che presento è un canard, una configurazione relativamente rara nella scala micro — e proprio questa rarità mi ha spinto a sperimentare. Sul sito sono già presenti altri due canard, ma di dimensioni decisamente superiori.

Costruzione dell’ala: un sistema collaudato

Per l’ala ho adottato una tecnica sviluppata in anni di esperienza nella costruzione di modelli micro. Si tratta di un metodo veloce, leggero e robusto, che consente di ottenere carichi alari estremamente bassi: tra 3,3 e 3,5 g/dm².

Questo risultato potrebbe essere raggiunto anche con ali in listelli di balsa e rivestimento in Mylar, ma la robustezza sarebbe notevolmente inferiore. In fase di messa a punto, infatti, è facile subire impatti violenti con il terreno — specialmente quando la reazione del modello alle prime prove di volo non è ancora ottimale.

La soluzione che ho messo a punto si basa su due elementi chiave:

  • un tondino in fibra di carbonio (Ø 1,0 mm) come struttura portante: elastico, si deforma senza rompersi;
  • un rivestimento altrettanto elastico, in domopak, che ne preserva l’integrità anche dopo urti leggeri.

Questi due fattori — uniti alla semplicità costruttiva — rappresentano la vera innovazione del sistema, affinata attraverso innumerevoli prove sul campo.

Una volta padroneggiata la tecnica, è possibile realizzare un’ala completa in circa 30 minuti.

Ho realizzato due brevi video (non professionali, ma esplicativi) per illustrare passo-passo il metodo. Li trovate qui:


🔗 YouTube: Costruzione ala micro


🔗 Facebook: Video dimostrativo della tenditura

🔗 Facebook: Video dimostrativo del taglio


Un suggerimento pratico: allineamento dell’incidenza

Un dettaglio importante, non sempre evidente nei video: dopo l’incollaggio delle semiali al tubetto in carbonio che unisce il bordo d’attacco e quello d’uscita, le due semiali potrebbero non avere la stessa incidenza.

Il tubetto — ricavato da un cimino di canna da pesca in carbonio (estremamente leggero) — può essere deformato termicamente per correggere l’allineamento.

Basta scaldarlo con una pistola termica (o con un grosso saldatore, scorrendolo lungo il tubo): il calore lo ammorbidisce, consentendo di torcerlo leggermente per ottenere la stessa incidenza su entrambi i lati. L’operazione va eseguita rapidamente, perché il carbonio si raffredda in pochi secondi e fissa la nuova geometria.

Dati tecnici e considerazioni di volo

L’ala è il cuore del modello; il resto è intuitivo dalle foto. Una delle immagini pubblicate riporta anche un disegno quotato su piano — da cui è possibile ricavare tutti i dettagli dimensionali.

  • Peso in ordine di volo: 25,8 g
  • Carico alare: 3,33 g/dm²

Dimensioni:

  • Apertura alare: 410 mm
  • Corda media: 190 mm
  • Stabilizzatore orizzontale: apertura 150 mm, corda centrale 100 mm
  • Lunghezza totale: 450 mm
  • Stabilizzatore verticale: diametro 95 mm

Materiali e componenti:

  • Tondino ala: Ø 1,0 mm
  • Tondino piani di coda: Ø 0,8 mm
  • Barre di comando: carbonio Ø 0,5 mm
  • Elettronica (tutta acquistata su AliExpress, costo < 40 €):
    • Ricevitore con ESC integrato (1,2 g)
    • Servocomandi: 1,7 g l’uno
    • Batteria LiPo: 100 mAh
    • Motore brushless: ~5 g, 3 / 5000 kV
    • Elica: 5×3″

Centraggio e assetto

La posizione del baricentro (C.G.) è indicata nelle foto. Eventuali aggiustamenti potranno riguardare pochi millimetri in avanti o indietro.

A causa della bassissima velocità di volo, la differenza di incidenza tra ala e piano orizzontale è notevole. Consiglio di partire con la posizione di CG indicata e di regolare l’incidenza dello stabilizzatore mediante prove in planata a mano, cercando una traiettoria rettilinea (con angolo di discesa naturalmente accentuato: non è un veleggiatore!).

Corsa dei comandi:

  • Timone di direzione: ±35°
  • Elevatore (canard):
    • Picchiata: 10°
    • Cabrata: 25°

⚠️ Attenzione: su un canard, i movimenti di cabrata e picchiata sono invertiti rispetto a una configurazione classica (piani posteriori). Vale sempre la pena ricordarlo!

Il modello vola con minimo motore: la potenza massima serve solo in situazioni di recupero (es. raffiche improvvise o assetti anomali). All’aperto, naturalmente, è volabile solo in assenza di vento.

Dai video si vede chiaramente che il raggio di virata è talmente ridotto da permettere di volare in un corsello largo appena 5,50 metri — spazio tipico di un garage condominiale.

In chiusura

Non ho altro da aggiungere, se non augurarvi buoni voli — e magari di sperimentare anche voi questa affascinante configurazione micro canard.

i miei micromodelli