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La categoria Autonomy la ho praticata per oltre 15 anni. Il motivo è semplice, oltre ad una formula interessante che in pratica obbliga a progettare e costruire i modelli con cui si gareggia, richiede una notevole concentrazione e abilità a…fiutare le termiche.

Una categoria che in maggioranza è praticata dai vecchi e nostalgici aeromodellisti che hanno iniziato tantissimi anni fa quando il pronto al volo non esisteva.

La mia allergia al balsa mi obbliga a costruirli con polistirolo rivestito di tessuto di carbonio: ho utilizzato il carbonio che produceva Vladimir che ora è introvabile perchè purtroppo Vladimir, ucraino, ha dovuto chiudere.

Sono dovuto ritornare, come due anni fa, ad usare il vetro.

Diciamo che ho modelli che pesano mediamente un 7% in più di quelli in carbonio e una resistenza inferiore specialmente alla torsione… mi abituerò e ne farò ancora altri, alla ricerca di soluzioni che si avvicinino al carbonio.

L’unico tessuto di carbonio che oggi (2023) si trova in commercio, anche ad un prezzo molto abbordabile, è unidirezionale: ho fatto molte prove, senza esito per me accettabile e ora ritorno alle origine….il vetro e la carta, un connubio che fa arricciare il naso a molti, ma a me no!

Uso il sito quasi come deposito e posto le foto dei tantissimo modelli da 3 metri di apertura alare che ho costruito.

Ad un certo punto trovare che hanno un numero, quelli senza numero sono i primi che ho costruito, e sono fatti con vetro e carta velina. Il sistema è descritto in questo sito leggendo l’articolo “Ala leggera: polistirolo, fibra di carbonio unidirezionale e carta velina”

Notizie sulla categoria le trovate su https://www.autonomy-f5j.it