COVID ARTICOLO Paolo-8

COVID: siamo in quarantena? E noi voliamo lo stesso! In salotto, ma voliamo…

Dopo venti giorni chiuso in casa ho reagito. Dovevo fare qualcosa che m’impegnasse e naturalmente che mi piacesse veramente e… cosa mi piace di più? Pasticciare con qualcosa che voli, ma questa volta doveva essere particolare, per volare nel campo che potevo raggiungere più facilmente: il soggiorno di casa. Avevo a disposizione materiale radio abbastanza micro ed una buona scorta di tondini di carbonio e altro. Mi sono messo al lavoro senza però riuscire a superare il mio vizio che è quello di completare velocemente ogni idea che mi veniva, senza mai dimenticare che le soluzioni dovevano essere semplici e rapide. La collezione dei tentativi fatti si vede nelle foto dei vari “cosi volanti”. Sono partito dall’idea di realizzare addirittura l’ala in polistirolo tagliata a profilo molto concavo con spessore di 1,5 mm che ho abbandonato dopo aver fatto molti tentativi (non tutti li ho fotografati) perché incompatibili col motorello che avevo e che ho tentato di migliorare in efficienza dotandolo di riduzione, ma con esito negativo. Dopo un paio di settimane ho capito come doveva essere il Covid e ve lo illustro, sperando comunque che quando leggerete sia possibile ritornare a frequentare i campi di volo. L’ho anche provato nel corsello dei garage, guardato male dai vicini in quanto spesso non indossavo la famigerata mascherina.

Nessuno lo prenderà sul serio, però per realizzarlo ci ho perso tanto tempo ed ho scartate tante soluzioni ma… mi sono divertito un sacco! La vera fatica è stata trovare la soluzione per l’ala che doveva essere veramente leggera, con un profilo molto curvo per volare piano, essere straordinariamente robusta perché in casa ben difficilmente un volo sarebbe terminato con un regolare atterraggio su un divano, ma sempre contro il muro, un lampadario o, peggio, qualche oggetto delicato. Su questo ho avuto successo: il Covid è indistruttibile.

Costruzione della struttura

A questo tipo di struttura ci sono arrivato dopo molti tentativi. In pratica è tenuta in forma dal materiale di rivestimento, che è la pellicola trasparente per alimenti, che è risultata straordinariamente robusta e fortemente termoretraibile (ma con facilità a cedere all’improvviso al calore) e da fili di Kevlar messi al posto giusto e poi in parte eliminati dopo che l’ala ha preso la sua forma. Le dimensioni dell’ala e la sua forma sono evidenziati nella foto 1 considerando che la quadrettatura ha il lato dei quadrati di mm 25. Il tondino di carbonio che contorna la forma dell’ala ha un diametro di mm 0,8 e la forma si chiude con la sovrapposizione del tondino per 20 mm tenendolo unito con un pezzetto di termoretraibile cosparso di ciano. Il piano su cui poggia il tondino è una pellicola di plastica trasparente, antiadesiva al ciano. Per tenere in posizione il tondino ho teso vari fili sottilissimi di Kevlar (li ho ricavati sfilacciando tessuto da 40 g) bloccati con una goccia di ciano e posizionati come si vede in foto 2. In foto 3 e 4 si vede la forma dell’orizzontale (tondino da 0,6) e del verticale (tondino da 0,8). L’importante è che nell’orizzontale, al centro, mettiate un tubetto di 1 mm di diametro lungo 8 mm e che il tondino diritto sia di mm 0,8 di diametro. Questo tubetto ha la funzione di perno di rotazione dell’orizzontale. In foto si vede anche già inserita la squadretta del comando che è semplicemente una squadretta in plastica da microservo incollata con ciano. In foto 5 si vede il listello in balsa colorato di rosso da 3 mm che funge da collegamento fra ala e piani. In foto 6 si vede come sopra e sotto sia incollato un tondino da 0,6 mm e come il tutto sia fasciato da una legatura continua in Kevlar, cosparsa di ciano. Il listello peserà alla fine 1,3 g. Rivestimento dell’ala Qui comincia veramente il difficile: la pellicola per alimenti dev’essere tesa perfettamente ed io ho usato una scatola su cui ho teso la pellicola aiutandomi anche con delle piccole pinze (foto 7). Poi ho appoggiato la struttura dell’ala su un giornale ed ho spruzzato, SOLO sul tondino, abbondante colla spray 3M 77 (foto 8).

Dopo 15/20 secondi ho appoggiato la struttura sulla pellicola esercitando un certa pressione con le mani e la pellicola si è perfettamente incollata al tondino. Fantastica la 3M! Dopo un paio di minuti passate la punta calda di un saldatore (foto 9) lungo il perimetro ed avrete la vostra ala rivestita. Stessa operazione, (foto 11 e 12) per verticale ed orizzontale. Si tratta ora di dare il diedro all’ala. Bisogna cioè piegare il tondino in corrispondenza della metà e piegarlo fino ad avere il valore mostrato dalla foto 16. In foto 14 è illustrato come fare: appoggiare per soli 5 secondi la punta calda del saldatore al tondino e poi piegarlo….dopo 10 secondi il tondino rimarrà piegato perché la resina che si era rammollita col calore ritorna a far presa. Semplicissimo: basta saperlo! A questo punto comincia la vera difficoltà, che è quella di tendere perfettamente la pellicola. Quest’operazione permetterà (foto 14) di dare la giusta curvatura per avere un profilo fortemente concavo-convesso che conferirà anche una notevole rigidezza all’ala. Per tendere la pellicola si usa una pistola ad aria calda oppure un asciugacapelli a cui bisogna coprire la presa d’aria per aumentare il calore. Prima però dovrete fare pratica. Piegate un filo di acciaio armonico a forma circolare e rivestitelo con la pellicola incollandola con la 3M, poi provate a tendere la pellicola senza che si buchi. Per fare questo NON dovrete soffermarvi sulla superficie, ma fare dei velocissimi avvicinamenti alla superficie per poi allontanarvi subito e vedrete come per magia che la pellicola si tende istantaneamente. Le prime volte forse bucherete la pellicola, poi capirete il tempo ed il modo e avrete una pellicola perfettamente tesa. Quando vi sentite sicuri fate l’operazione sull’ala: il risultato dovrà essere come nella foto 17. Noterete poi che i fili di Kevlar che vi hanno permesso di fare tutte le operazioni lavorano solo in parte: eliminate perciò quelli che non servono, come si vede in foto 15. L’ala è fissata al listello rosso che la collega con i piani tramite due pezzetti di stuzzicadenti fissati con una legatura all’ala (foto 18).

Gli stuzzicadenti a loro volta sono infilati in un tubetto (usate un termorestringente adattato allo stuzzicadenti) incollato di fianco al listello. Il verticale (foto 22) ruota attorno ad un tondino da 1 mm fissato e legato con Kevlar al listello rosso ed è la stessa soluzione per l’orizzontale. Il Covid è stato verniciato perché senza un colore sarebbe stato difficile vedere perfettamente l’assetto. Il colore è stato sparso sotto all’ala ed è un comune acrilico che deve essere dato tenendo la bomboletta ad almeno 40 cm. L’ala finita e verniciata pesa 2,6 g mentre il modello come appare in foto 18 pesa 6,8 g.

Impianto radio

Qui il discorso è particolare perché esistono molte offerte di complessi micro ed ognuno deve fare delle scelte. Vi basti sapere che il mio Covid in ordine di volo pesa 19,2 g. In foto 19 vedete i vari componenti: la basetta che ha incorporati due servi, Rx e regolatore pesa 3,2 g e l’ho acquistata anni fa da HobbyKing. Ora non è più disponibile, purtroppo. Il motore con l’elica è stato recuperato da un drone giocattolo mentre la LiPo 1S da 150 mAh è della Eflite e pesa 4,2 g. I rinvii sono con tondini di carbonio da 0,3 mm e sono guidati in tre punti da supporti ricavati da filo di ferro da 0,2 mm attorcigliati. La foto 21 fa capire perfettamente come ho fatto. Il tondino d’acciaio che collega il servo al tondino di carbonio è da 0,5 e si fissa con un tubetto termoretraibile. Guardate le foto 21 e 22. La batteria è fissata con due piccole calamite tonde: una al listello ed una alla batteria (foto 23). Il motore è fissato semplicemente con un tubetto termorestringente e lo si può togliere e mettere facilmente. E’ disassato a destra di almeno 7-8 gradi. Senza virerebbe a destra in modo repentino, complice la coppia del motore. Con questa correzione si rimedia, ma l’esatto valore va trovato sperimentalmente.

Messa a punto

Per niente facile… Vi richiederà tanta pazienza e questo è il bello. Io ho perso più tempo nel cercare di capire i vari modelli che nel costruirli; il Covid lo realizzo in meno di 4 ore di lavoro, mentre la messa a punto per certi modelli mi ha richiesto molto di più per poi abbandonare e farne un altro con piccole variazioni. Essenziale è la possibilità di variare immediatamente l’incidenza dell’ala facendo scorrere su e giù i due stuzzicadenti ed anche spostare la posizione della batteria semplicemente incollando una nuova calamita. Come movimenti delle due parti mobili partite col massimo delle escursioni per poi intervenire sugli esponenziali. Io sono abituato a pilotare sempre usando verticale ed alettoni: avere il solo verticale mi sarebbe impossibile ed allora ho abbinato verticale con alettoni: è questione di abitudine. Molti miei amici, guardandoli, non usano che saltuariamente il verticale (per me incredibile) ed allora limitatevi al comando degli alettoni che aziona il verticale. Partite con la posizione del CG al 45%, poi provate col lancio a mano mettendo a punto l’incidenza dell’ala. Se il modello sotto motore vira mettendo giù il muso, arretrate. Il pilotaggio in un soggiorno come il mio è simpatico e adrenalinico, un vero divertimento! Con una batteria volo circa 7 minuti, ma il modello potrete sempre farlo volare anche all’esterno. Si riesce anche a fare il looping. Il Covid mi sta aiutando a passare allegramente questo brutto periodo. Nel momento in cui scrivo (fine aprile) sento che stanno pensando di tenere gli anziani a casa ancora per tanto tempo.. Non scrivo cosa penso, ma credo che se sarà così dovrò continuare a fare modelli per volare in soggiorno per non dare di matto e fregare il Coronavirus! Se volete vedere il Covid che vola nel mio soggiorno, andate sulla mia pagina di Facebook e buon divertimento casalingo.